È impossibile non riconoscerla per la sua forma: assomiglia ad una enorme cozza infissa sul fondale.
Si può incontrare da qualche metro sino a circa 40 metri di profondità.
E’ il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo ed è una specie endemica del Mediterraneo.
In natura la conchiglia è spesso ricoperta da numerosi organismi che rendono difficile l’osservazione della sua superficie esterna. Ospita spesso all’interno delle sue valve numerosi piccoli organismi tra cui i gamberetti della pinna (Pontonia pinnophylax) o i granchi del genere Pinnotheres.
La sopravvivenza delle sue popolazioni dipende fortemente dalla sopravvivenza degli adulti che sono i riproduttori. Si riproduce principalmente durante i mesi estivi e, dopo lo stadio larvale planctonico, si insediano tra luglio e ottobre, ancorandosi ad un substrato con il bisso (filamenti cornei prodotti dal mollusco e simili a quelli che i mitili usano per ancorarsi alle superfici).Ha un'ampia distribuzione in tutte le zone costiere, soprattutto nelle praterie di fanerogame, ma è anche presente in altri habitat come i fondali rocciosi, detritici e sabbiosi o i letti a rodoliti.
Pinna nobilis:
È stata classificata come specie di interesse comunitario bisognosa di una rigorosa protezione da parte dell'Unione Europea Direttiva Habitat (92/43/CEE) e come una specie in via di estinzione secondo il protocollo ASPIM (Aree Specialmente Protette di Interesse Mediterraneo) della Convenzione di Barcellona (allegato II). Da quando nel 2016 è iniziato il suo declino dovuto all’infezione da Haplosporidium che ne sta sterminando la popolazione, è sotto osservazione e a dicembre 2019 è stata riconosciuta ufficialmente ed elencata come "Critically Endangered" dalla Red List of Threatened Species dell'IUCN.